UNA SERATA DA DIO

DIO INSERÌ IL JACK NEL SUO VECCHIO ACER E SI SISTEMÒ LE CUFFIE SULLE ORECCHIE.
MENTRE “MONDO”, IL SUO GESTIONALE PREFERITO, SI CARICAVA LENTAMENTE, SENTÌ LA VOCE DI SATANA GRACCHIARE ATTRAVERSO LA CHAT DI DISCORD.
“IVANOOO?”
“GUIDOOO… ECCOMI QUI” RISPOSE FISCHIETTANDO DIO.
“NON TI VEDO DENTRO.”
“EH HO UN MEZZO AGGIORNAMENTO DA SCARICARE.”
DIO OSSERVÒ LA BARRA DI PROGRESSO CHE AVANZAVA FATICOSAMENTE, MENTRE DALLE CUFFIE UDIVA SATANA SBUFFARE SPAZIENTITO.
“IVANO, LO POTEVI FARE PRIMA PERÒ EH…”
“ECCOMI! CI SONO!”
I DUE VECCHI AMICI SI GETTARONO A CAPOFITTO NELLA LORO MILLENARIA BATTAGLIA PER IL CONTROLLO DELLE ANIME, MA UN PERICOLO TANTO ANTICO QUANTO TEMIBILE ERA IN AGGUATO SULLA VIA DEL DIVERTIMENTO COSMICO.
“IVANO STAI LAGGANDO.”
“CHE CAZZO DICI?”
“HAI SEI MILIONI DI PING. GUARDA COME LAGGA BERLUSCONI…”
“MA COME? BERLUSCONI È MIO O TUO?”
“CHIUDI TORRENT DAI.”
“MA IO BOIA, QUANTE VOLTE TE LO DEVO DIRE CHE NON CE L’HO TORRENT APERTO!”
“NO VEZ HAI UN LAG INGIOCABILE. IO STACCO, CI SENTIAMO DOMANI!”
“NO DAI GUIDO ASPETTA UN ATT-”
“IVANO! MA CI SENTI O NO?” LO INTERRUPPE UNA VOCE CHIOCCIA.
“LILIANA MA IO CARO” REPLICÒ DIO TOGLIENDOSI LE CUFFIE, “NON LO VEDI CHE HO DA FARE?”
“MA VUOI DIRE CHE A 65 MILIARDI DI ANNI UNO STIA ANCORA LÌ COI VIDEOGIOCHI?? VIENI BEN QUA, CHE HANNO SUONATO I TUOI AMICI!”
DIO SI AVVIÒ VERSO L’ATRIO DELLA SUA MODESTRA ABITAZIONE, PROTESTANDO IN DIREZIONE DELLA MOGLIE.
APRÌ LA PORTA: ALL’INGRESSO BUDDHA E ALLAH LO ACCOLSERO CON DELLE SONORE PACCHE SULLE SPALLE.
“HO PORTATO IL PROSECCHINO” DISSE ALLAH STRIZZANDO L’OCCHIO AD IVANO.
“FANTASTICO,” MORMORÒ DIO AMMIRANDO LA BOTTIGLIA, “LO METTIAMO SUBITO IN FRIGO!”
UNA VOLTA SEDUTI A TAVOLA, LILIANA ARRIVÒ A SERVIRE UNA GUSTOSA GRAMIGNA CON LA SALSICCIA.
“CON LA SALSICCIA?” ESCLAMÒ ALLAH.
DIO SI SCAMBIÒ UNO SGUARDO CON LA MOGLIE: “AVEVAMO CAPITO CHE-”
“AHAHAHAH, MA SÌ IVANO, STO SCHERZANDO” SGHIGNAZZÒ ALLAH INFILANDO AVIDO LA FORCHETTA NELLA SUA GRAMIGNA.
“COME VANNO LE COSE QUI?” DOMANDÒ BUDDHA, “TUTTO REGOLARE?”
“MA SÌ DAI,” RISPOSE DIO, “CI SI GODE LA PENSIONE. MANCANO UN PO’ I BRIVIDI DI UNA VOLTA… MA È IL PREZZO DELLA TRANQUILLITÀ, NO?”
“TUO FIGLIO? NOTIZIE?”
DIO ALZÒ LE MANI.
“MA COSA VAI A TIRAR FUORI ANCHE TE?” SBOTTÒ ALLAH, “ERAVAMO TUTTI QUI TRANQUILLI, PERCHÉ DEVI ANDARE A RIMESTARE IN STE ROBE QUA IO MI CHIEDO.”
“RAGAZZI NESSUN PROBLEMA”, REPLICÒ DIO, “HA PRESO LA SUA STRADA. NON MI DEVE PIACERE PER FORZA. SONO AFFARI SUOI ALLA FINE.”
“I PADRI CERCANO NEI FIGLI UN MODO PER REALIZZARE SE STESSI… E QUESTO NON PUÒ CHE GENERARE DELUSIONI” SENTENZIÒ BUDDHA.
“OOOH, SONO LE OTTO E MEZZA E IL DOTTOR FRASI FATTE HA GIÀ SEGNATO UN PUNTO” ESCLAMÒ ALLAH INDICANDO L’OROLOGIO.
“IO GLI HO SEMPRE LASCIATO FARE QUELLO CHE VOLEVA PERÒ AL RAGAZZO” OSSERVÒ IVANO.
“LO SAPETE QUAL È IL PROBLEMA?” SI INTROMISE LILIANA INDICANDO DIO, “IL PROBLEMA È L’ORGOGLIO DI QUESTO QUA, CHE NON LO HA CHIAMATO NEANCHE UNA VOLTA IN SEICENTO ANNI.”
DIO SI ALZÒ DA TAVOLA PUNTANDO IL DITO CONTRO LA MOGLIE: “E ALLORA PERCHÉ NON LO CHIAMI TE!??!? CHIAMALO TE QUELL’INGRATO!!”
POI SI VOLTÒ E USCÌ IN TERRAZZO.
“BRAVO BUDDHA, ECCO COSA COMBINI CON LA TUA CAZZO DI FILOSOFIA DA CARTONI DELLA DISNEY” BORBOTTÒ ALLAH RAGGIUNGENDO L’AMICO.
ALL’ESTERNO, LE ULTIME SFUMATURE DEL TRAMONTO STAVANO TINGENDO DI PORPORA L’ORIZZONTE DELL’EDEN.
DIO SI ERA ACCESO UN TOSCANO.
ALLAH SI APPOGGIÒ ALLA BALAUSTRA DI FIANCO A LUI, ASCIUGANDOSI CON UNA MANICA LA SCHIUMA DI WEISS CHE ANCORA IMPREGNAVA I SUOI FOLTI BAFFI ALLA TIROLESE.
“DEVI SCUSARE IL BUDDHA… SAI COM’È… DEI CAZZI SUOI NON SA NEANCHE L’INDIRIZZO…”
DIO DIEDE UN TIRO AL SIGARO, FACENDOLO ILLUMINARE NELLA PENOMBRA DEL CREPUSCOLO.
“SAI QUAL È LA VERITÀ, VECCHIO MIO? CHE MI MANCA… MI MANCA, CAZZO… CI SIAMO PERSI IN UN CIRCOLO VIZIOSO DI BIASIMO E VERGOGNA L’UNO PER L’ALTRO E ORA NESSUNO DEI DUE RIESCE A SPEZZARLO… MA NON DOVREBBE ESSERE COSÌ… È INNATURALE CHE SUCCEDANO COSE DEL GENERE TRA PADRE E FIGLIO.”
ALLAH SCOSSE LA TESTA.
“TUO FIGLIO NON È UN INGRATO, IVANO… È UN PO’ TROPPO DI SINISTRA PER I MIEI GUSTI, QUELLO SÌ. MA SUL FATTO CHE È UN BRAVO RAGAZZO NON CI PIOVE. VEDRAI CHE QUANDO SARÀ IL MOMENTO GIUSTO TORNERÀ.”
“PUÒ ESSERE… MA QUANTO TEMPO AVREMO PERSO NEL MENTRE?”
“IL TEMPO NECESSARIO, IVANO. LE COSE NON POSSONO ANDARE SEMPRE COME VOGLIAMO NOI: IL BELLO DELLA VITA È PROPRIO CHE CI SONO IMPREVISTI, PROBLEMI DA RISOLVERE, SFIDE DA AFFRONTARE…”
“AHAHAHAH, STAI PARLANDO COME QUELL’ALTRO BUSONE DI BUDDHA…”
“SÌ, FORSE… MA PUOI DARMI TORTO?”
ALLAH CINSE CON UN BRACCIO LE SPALLE DEL SUO VECCHIO AMICO, MENTRE IL SIGARO SI SPEGNEVA, E GLI PTERODATTILI VOLAVANO VERSO IL SOLE CALANTE.