TSIPRAS NELLA GROTTA DEL CICLOPE

QUALCHE TEMPO FA STAVO TORNANDO DA BRUXELLES INSIEME AI MIEI AMICI ALEXIS TSIPRAS E PIPPO CIVATI SU UNA BARCA PIENA D’ORO, QUANDO UNA TERRIBILE TEMPESTA CI FECE NAUFRAGARE SU UN’ISOLA SCONOSCIUTA.
DOPO AVER GIROVAGATO UN POCO COME DEI COGLIONI TROVAMMO UNA GIGANTESCA CAVERNA IN CUI C’ERA DA MANGIARE E IL WI-FI SENZA PASSWORD.
MENTRE ERAVAMO LÌ A RIFOCILLARCI E A DARE UN OCCHIO SU YOUJIZZ AI VIDEO DELLA BONINO, RIENTRÒ CON GRAN FRAGORE IL LEGITTIMO PROPRIETARIO DELLA CAVERNA: UN ENORME CICLOPE MALVAGIO.
IL CICLOPE STRONZO PRESE CIVATI E LO DIVORÒ IN UN SOL BOCCONE, PERCHÉ DEI TRE ERA QUELLO CON LA FACCIA PIÙ DI MERDA.
“TI PREGO GROSSO CICLOPE BASTARDO RISPARMIACI E FAREMO TUTTO CIÒ CHE VUOI.”
“VA BENE RAGAZZI, PERÒ MI DOVETE DARE LA MINCHIA.”
NOI ACCETTAMMO DI BUON GRADO, E CI APPRESTAMMO A SOTTOPORRE IL CICLOPE AL DOLCE TZITZAKI DELLE NOSTRE NERCHIE.
DOPO UN PÒ CHE CI DAVAMO DENTRO, MENTRE TSIPRAS STAVA PER SPRUZZARE LA SUA FETA TRA LE MORBIDE CHIAPPE DEL MOSTRO, SI ACCORSE DI QUALCOSA CHE NON ANDAVA:
“EHI FABIO MA CHE TU SAPPIA I CICLOPI HANNO LA FIGA?”
“NON LO SO ALEXIS, MA NON DOVREBBERO AVERE DUE OCCHI, E DI SICURO NON FANNO I BOCCHINI COI DENTI.”
COSÌ DICENDO TOLSI LA MASCHERA AL FINTO CICLOPE, CHE SI RIVELÒ NON ESSERE ALTRI CHE IL VILE EZIO GREGGIO.
“VI PREGO, PIETÀ, HO BISOGNO DI CAZZO PER SOPRAVVIVERE!”
LE SUE PAROLE CI MOSSERO A COMPASSIONE, E GLI CONCEDEMMO UNA MORTE RAPIDA, SEPPELLENDOLO FINO AL COLLO E AFFOGANDOLO NELLA MERDA.