I PIRATI DEL SESSO

LE COSTE DEL NORDAFRICA SI FACEVANO SEMPRE PIU’ LONTANE MENTRE, SULLO SFONDO DI UN SOLE CHE SI INABISSAVA A OCCIDENTE, IL BARCONE PROCEDEVA PLACIDO NELLA SUA CROCIERA VERSO LA SPERANZA.
IN PIEDI SULLA PRUA DELLO SCRICCHIOLANTE VASCELLO, DUE UOMINI STAVANO PRATICANDO UN RITUALE VECCHIO COME IL MARE. “AHMED DIBIDOMBI, NOI DUE APPARTENIAMO A DUE SETTE AVVERSARIE DELL’ISLAM. TU SEI INFATTI SUNNITA, MENTRE IO, ABDULLAH UMPALUMPA, APPARTENGO ALLA CONFRATERNITA MUSULMANA SEGRETA DELL’IMAM DELLA BOCCIOFILA. PER QUESTO MOTIVO, NELLA NOSTRA NATIA TERRA DI LIBIA, SIAMO ACERRIMI NEMICI, E CI RINCORRIAMO NELLA SAVANA NUDI CERCANDO DI UCCIDERCI A VICENDA ED EMETTENDO GUTTURALI SUONI DI GUERRA. MA, ORA CHE STIAMO VELEGGIANDO VERSO SETTENTRIONE, IO TI CHIAMO CHIAMO MIO FRATELLO, E TI INVITO A FARE CIO’ CHE DEVE ESSERE FATTO.”
AHMED MISE UNA MANO SULLA SPALLA DI ABDULLAH: “ANCHE IO TI CHIAMO FRATELLO, ABDULLAH. CHIUDI GLI OCCHI, E FARO’ CIO’ CHE DEVE ESSERE FATTO.”
ABDULLAH SERRO’ LE PALPEBRE E STRINSE I DENTI, IN ATTESA DEL FENDENTE. AHMED BRANDI’ IL MACHETE A DUE MANI, E CON UN RAPIDO COLPO RECISE DI NETTO LA VIRILITA’ DI ABDULLAH: LE ACQUE DI FRONTE AL BARCONE SI TINSERO DI ROSSO, MENTRE LA NERA SALSICCIA SPROFONDAVA NEGLI ABISSI DEL MARE.
ABDULLAH, CON UN FIOTTO DI SANGUE VIVO CHE ANCORA GLI ZAMPILLAVA DAL PUBE, TESE LA MANO VERSO AHMED: “GRAZIE FRATELLO. MEGLIO CONSEGNARE LA MIA PICEA NERCHIA ALLE ACQUE, PIUTTOSTO CHE LASCIARLA CONSUMARE DAI BIECHI PREDONI DELLE ONDE. ORA DAMMI IL COLTELLO: SONO PRONTO A RICAMBIARE IL FAVORE.”
ABDULLAH FECE PER CINGERE IL MACHETE, MA LA SUA PRESA ERA MALDESTRA: IL COLTELLACCIO CADDE SUL BORDO DEL BARCONE, E VENNE INGHIOTTITO DAL MARE.
“NOOOOOOO!!!” URLO’ AHMED, SPORGENDOSI FUORIBORDO NEL DISPERATO TENTATIVO DI RECUPERARE LA PROVVIDENZIALE LAMA.
ABDULLAH ERA MORTIFICATO: “MI DISPIACE FRATELLO MIO… MI DISPIACE…”
“NON TI DISPIACERE”, REPLICO’ AHMED SCRUTANDO L’ORIZZONTE, “ORMAI E’ TROPPO TARDI.”
IN LONTANANZA, INFATTI, SI INTRAVEDEVA GIA’ LA FUNESTA IMBARCAZIONE, CON QUELLE VELE SINONIMO DI TERRORE, LE MINACCIOSE VELE DELLA LEGA NORD.
“CAPITANO, I NOSTRI RADAR HANNO RILEVATO UN BARCONE A 7 GRADI A TRIBORDO. SEMBRANO ESSERCI DIVERSI MIGRANTI, ALMENO 14 MINCHIE IN BUONE CONDIZIONI, NONCHE’ DIVERSE DOZZINE DI SUCCULENTI MARONI NERI.”
“AUMENTATE LA VELOCITA’ DI 20 NODI”, ORDINO’ SALVINI ABBASSANDO IL CANNOCCHIALE.
SENTI’ UN FREMITO GIU’, NELLA PASSERINA. E SI LECCO’ LE LABBRA.
“NON ESSERE TROPPO AVIDO MATTEO”, GONGOLO’ LAURA BOLDRINI, SUL PONTE DIETRO DI LUI, “GLI ACCORDI ERANO 50 E 50, NO?”
“NON TI PREOCCUPARE, LAURA”, SORRISE SALVINI, “QUANDO AVRO’ LENITO I MIEI TORRIDI PRURITI INTIMI SU QUELLE PULSANTI COLONNE DEL SESSO, POTRAI AVERE TUTTA LA CREMA NERA CHE VORRAI.”
“50 E 50? SI ERA DETTO DI FARE TRE PARTI UGUALI!”, ESCLAMO’ SAVERIO TOMMASI SFREGANDOSI LE MANI IN UN ANGOLO, “ANCHE IO HO DIRITTO ALLA MIA DOSE DI MARMOREO PIACERE SUBSAHARIANO!”

LA TRAGICA FINE DI OROMBE E GNIABOBO

ERA ESTATE: SEDUTI SU UNA PANCHINA APPENA ILLUMINATA DALLA LUCE DELLA LUNA, DUE IMMIGRATI NIGERIANI SI STAVANO GODENDO LA BREZZA SERALE.
“OROMBE, AVRESDI MAI BENSADO GHE L’IDALIA SAREBBE SDADA GOSI’ AGGOGLIENDE?”
“NO, GNIABOBO, DEVO AMMEDDERLO: ANGHE NOI AFRIGANI ABBIAMO I NOSDRI BREGIUDIZI, I NOSDRI LUOGHI GOMUNI, LE NOSDRE BIGGOLE IDIOSINGRASIE. NON SONO SOLO GLI EUROBEI AD ESSERE INDOLLERANDI: L’INDOLLERANZA FA BARDE DELL’ANIMO UMANO. FORSE ANGHE BER GUESDO DOVREMMO GERGARE DI GABIRE DI BIU’, E GIUDIGARE DI MENO.”
“SEI SEMBRE MOLDO SAGGIO, OROMBE.”
I DUE STAVANO ANCORA CHIACCHIERANDO AMABILMENTE QUANDO, ALL’IMPROVVISO, NOTARONO DI FRONTE A LORO UNA FIGURA NASCOSTA NELL’OMBRA.
“SIGNORE, G’E’ GUALGHE BROBLEMA?”
“FORSE SI E’ BERSO, OROMBE. SIGNORE, HA BISOGNO D’AIUDO?”
LA FIGURA FECE UN PASSO AVANTI, USCENDO DALLA PENOMBRA: AVEVA DELLE GUANCE BEN PASCIUTE, UNA MORBIDA BARBA NERA, POCO CURATA, ED UN GHIGNO APPENA CELATO SOTTO I BAFFI ABBONDANTI.
“OPPALA! PARE MI SIA IMBATTUTO IN DUE CLANDESTINI MALINTENZIONATI! MI TOCCHERA’ PASSARE UN BRUTTO QUARTO D’ORA!”
“NO GUARDI, SIAMO IN BOSSESSO DI REGOLARE BERMESSO DI SOGGIORNO, E NON VOGLIAMO FARLE BROBRIO NIENDE. SDAVAMO SOLO FUMANDO UNA SIGAREDDA BRIMA DI ANDARE A DORMIRE.”
“MA CERTO! VOI NON VOLETE ABUSARE DI ME! SONO IO CHE MI SONO VESTITO COME UNA PUTTANA AL MERO SCOPO DI PROVOCARE I VOSTRI BOLLENTI SPIRITI AFRICANI! DOVEVO ASPETTARMELO!”
E COSI’ DICENDO LO SCONOSCIUTO RIMOSSE LESTO LA FELPA: AGLI OCCHI DEI DUE IMMIGRATI SI PRESENTARONO, ADAGIATI SU FLACCIDI MONTI DI ADIPE MAMMARIO E CIRCONDATI DA UN VALLO DI FIERIA PELURIA, DUE TURGIDI CAPEZZOLI ROSA, GONFI AL PUNTO DI SCOPPIARE.
“MA DIO BORGO…”
“NON ESSERE SGORDESE”, DISSE OROMBE, RACCOGLIENDO LA FELPA DA TERRA E PORGENDOLA ALL’UOMO, “DENGA, SI RIVESDA GHE E’ FREDDO.”
“OROMBE NON FARDI DOGGARE! NON SAI GHE MALADDIE PUO’ AVERE!”
“HAI RAGIONE. FORSE DOVREMMO AGGOMBAGNARLO IN BRONDO SOGGORSO.”
“AH POVERO ME! NON SAREI DOVUTO USCIRE TUTTO SOLO DI NOTTE! DEL RESTO, CHI POTREBBE RESISTERE AD UN BOCCONCINO GODERECCIO COME IL SOTTOSCRITTO!” ESCLAMO’ L’INDIVIDUO SLACCIANDOSI I PANTALONI.
“SIGNORE LA BREGO…”
“AH NON POSSO FARE RESISTENZA! LE VOSTRE BRACCIA SONO TROPPO FORTI! TROPPO VIRILI E MUSCOLOSE!”, CONTINUO’ IMPERTERRITO L’UOMO, E DOPO AVER ESPOSTO I BURROSI GLUTEI ALLA FRESCA ARIA DELLA SERA, SI GIRO’ E  COMINCIO’ A SCHIAFFEGGIARLI RITMICAMENTE DI FRONTE AI DUE IMMIGRATI.
“ECCO QUA! IL MOMENTO FINALMENTE ATTESO!”, GRIDO’ DILATANDO LE NATICHE A RIVELARE IL MORBIDO ORIFIZIO ANALE, “ECCO LE PORTE DELLA MIA INNOCENZA, PRONTE AD ESSERE ABBATTUTE DAI VOSTRI TRUCULENTI BAOBAB DI CARNE. SO DI NON POTERVI CHIEDERE PIETA’, PERCHE’ MI PRENDERETE BRUTALMENTE, UNO DA UNA PARTE E UNO DALL’ALTRA, COPRENDOMI DI INSULTI NELLE VOSTRE MISTERIOSE LINGUE SUBSAHARIANE ED INFILZANDOMI COME UN MISERABILE ARROSTO, COME UNA DI QUELLE SUCCULENTE GAZZELLE A CUI DATE LA CACCIA NELLE VOSTRE TERRE NATIE! E ALLORA VI CHIEDO SOLO UN FAVORE, FEROCI BESTIE SESSUALI: NON DITE NIENTE A MIA MADRE! LA VERGOGNA DEVE ESSERE MIA, E MIA SOLTANTO! LA PORTERO’ DENTRO COME UN PESANTE MACIGNO, RIPENSANDOCI SOLO OGNI TANTO, NELLA SOLITUDINE DELLA MIA CAMERETTA, QUANDO MI MASTURBERO’ IN PREDA AI SENSI DI COLPA!”
“OGGHEI, GNIABOBO, ANDIAMO A LEDDO. DUDDO A UN DRADDO MI E’ B-”
PEM!
PEM!
CON PRECISIONE MILLIMETRICA, I DUE FURONO IMPALLINATI ALLA TESTA, E CROLLARONO A TERRA SENZA VITA.
CI FU UN ATTIMO DI SILENZIO, E POI SALVINI SI ASCIUGO’ IL SUDORE DALLA FRONTE.
“FIUUUUUUU! GRAZIE! PER LA MISERIA! MI HA SALVATO LA VITA!”, ESCLAMO’ IL SEGRETARIO LEGHISTA, “LI HA VISTI NO!?!?! HA VISTO CHE AVEVANO INTENZIONI OSTILI! SE AVESSE ASPETTATO ANCHE SOLO UN SECONDO… ZAC!!!”
“VA BENE MATTEO”, REPLICO’ IL CUSTODE IMBRACCIANDO IL FUCILE ANCORA CALDO, “PERO’ BASTA! E’ GIA’ LA QUINTA VOLTA CHE FINISCI PER SBAGLIO IN UN CENTRO D’ACCOGLIENZA!”

GITA AL CIRCO

UN N3RGO, UN EBREO, UN NAPOLETANO E LA IENA PIF PARTECIPANO AD UNA GITA IN UN CIRCO DELLA BRIANZA, ORGANIZZATA PER I DIPENDENTI DELLE POSTE.
QUI UN POTENTE MAGO TALEBANO SI ESIBISCE IN UN NUMERO ECCEZIONALE: ASSAGGIANDO IL TUO SPERMA E’ IN GRADO DI DIRE COSA HAI MANGIATO A PRANZO.
I COMPAGNI SONO INCURIOSITI (A PARTE PIF, CHE E’ IN GRADO DI FARE UNA COSA SIMILE, MA COL CULO), QUINDI SI RECANO AL CESSO E, DANDOSI UNA MANO A VICENDA (E’ COSI’ CHE FANNO GLI AMICI), PRODUCONO UN CAMPIONE DELLA LORO SUCCULENTA CREMA DA PORTARE AL MAGO.
PER PRIMO VA IL NAPOLETANO, CON UN BEL BICCHIERE PIENO; IL MAGO NE ASSAGGIA UN SORSO, POI STRABUZZA GLI OCCHI SORPRESO, NE TRANGUGIA TUTTO IL CONTENUTO ED ESCLAMA:
“CARO CIRO, SI E’ APPENA VERIFICATO UN EVENTO STRAORDINARIO: LA SBORRA SI E’ INFATTI TRAMUTATA NEL PRELIBATO SANGUE DI SAN GENNARO.”
IL NAPOLETANO GRIDA PIANGENDO: “O SAN GENNAAAAAAA, MIRAAAAAAAGULO!”
POI ESPLODE.
PER SECONDO VA IL N3RGO CON UN BARILE DEL SUO MASCARPONE. IL MAGO NE BEVE UN PO’ E FA:
“CARO NBEMBE, TU OGGI PER PRANZO HAI SPALANCATO IL CULO ALLA BOLDRINI, POI HAI MANGIATO UN PRIMO DI TAGLIATELLE COL TARTUFO E UN ARROSTO DI CINGHIALE CON LE PATATE IN UN ALBERGO A CINQUE STELLE, IL TUTTO PAGATO CON LE NOSTRE TASSE. A PARTE LA BOLDRINI, CHE E’ GRATIS”
IL N3RGO REPLICA: “SBORGO RAZZISDA”, ALLORA LO AMMAZZANO E GLI STACCANO IL CAZZO.
QUINDI VA L’EBREO CON UN BICCHIERINO DI LIQUIDO GIALLO E PUTRESCENTE. IL MAGO NE SUGGE UNA GENEROSA CUCCHIAIATA E POI FA:
“CARO SHLOMO, TU OGGI PER PRANZO HAI MANGIATO UN TENERO NEONATO ARIANO CHE PIANGEVA CERCANDO SUA MADRE, MENTRE INVOCAVI IN UNA LINGUA MORTA IL NOME DI UN DEMONE FENICIO ASSETATO DI SANGUE.”
L’EBREO SIBILA: “SSSSSIIIIIIIIII, MMMMMMMHHHH, GNNNNNNNNN”, POI SE NE VA RIDENDO E SCOREGGIANDO, LASCIANDO LA SCIA COME LE LUMACHE.
PER ULTIMO VA PIF CON UN BICCHIERE DI STRUTTO STRIMINZITO. IL MAGO LO ASSAGGIA E FA:
“SIMPATICO PIERFRANCESCO DILIBERTO, MEGLIO CONOSCIUTO AI TELESPETTATORI COME ‘IENA PIF’, DEVO DIRE CHE LA TUA SBORRA SA DI SBORRA. COSA CI DICE QUESTO SULLE TUE ATTITUDINI ALIMENTARI?”
PIF URLA: “NOOOOOOOOO, IL MIO SORDIDO SEGRETO E’ RIVELATO!”, MENTRE GLI ALTRI LO FANNO A PEZZI E GLI DANNO FUOCO.

TEST DI INGRESSO NELL’ISIS

UN N3RGO, UN EBREO E UN NAPOLETANO VOGLIONO ISCRIVERSI ALL’ISIS. IL CALIFFO ALLORA LI SOTTOPONE AD UN SEMPLICE TEST PSICOATTITUDINALE.
PER PRIMO VIENE INTERVISTATO L’EBREO:
“CI SONO DUE SUPERMERCATI CHE VENDONO FERTILIZZANTE PER AUTOBOMBE (CHIAMIAMOLI “A” E “B”).
IL SUPERMERCATO “A” VENDE UN CHILO DI FERTILIZZANTE A 5 EURO, IL MEZZO CHILO SUCCESSIVO A 2,5 EURO, IL QUARTO DI CHILO SUCCESSIVO A 1,25 EURO, E COSI’ VIA.
IL SUPERMERCATO “B”, INVECE, VENDE DUE CHILI DI FERTILIZZANTE A 10 EURO.
SAPENDO CHE DEVI COMPRARE DUE CHILI DI FERTILIZZANTE PER LA TUA AUTOBOMBA, IN QUALE SUPERMERCATO ANDRESTI?”
L’EBREO PRENDE CARTA E PENNA, BUTTA GIU’ DUE CONTI, POI ESCLAMA SICURO: “SEI MILIONI.”
“ESATTO, BENVENUTO NELL’ISIS.”
IL CALIFFO PASSA POI AL NAPOLETANO, A CUI CHIEDE:
“QUAL È IL SUO ANIMALE PREFERITO?”
IL NAPOLETANO SENZA ESITAZIONE RISPONDE: “IL MIO ANIMALE PREFERITO È LO STORIONE, PERCHÉ È GROSSO E VISCIDO, E QUINDI MOLTO DIFFICILE DA BATTERE IN UN CORPO A CORPO, PERCHÉ È PRONTO A BECCARSI SEI MESI PIUTTOSTO CHE FARE L’INFAME IN QUESTURA, E INFINE PERCHÉ, A DIFFERENZA DI MIA MOGLIE, APRE LA BOCCA SOLO PER SUCCHIARE IL CAZZO.”
“MOLTO BENE, CIRO. UN PO’ ESTREMO, MA VA BENE. BENVENUTO NELL’ISIS.”
PER ULTIMO VIENE INTERROGATO IL N3RGO, A CUI IL CALIFFO DOMANDA:
“QUALE PAESE EUROPEO, ORA INESISTENTE, FU NEL 1755 IL PRIMO AL MONDO A CONCEDERE IL SUFFRAGIO UNIVERSALE FEMMINILE?”
IL N3RGO RISPONDE: “NO BASSABORDO.”
ALLORA LO AMMAZZANO E GLI PISCIANO IL CADAVERE

LA SCOPERTA DI DIO

DOPO ANNI DI RICERCHE FINALMENTE SU MARTE VIENE RINVENUTA UNA GIGANTESCA PIRAMIDE, DENTRO LA QUALE SI TROVA DIO.
LA NASA DECIDE QUINDI DI INVIARE SUL PIANETA UNO SHUTTLE SPECIALE CON UNA DELEGAZIONE COMPOSTA DAI RAPPRESENTANTI DELLE QUATTRO PRINCIPALI RAZZE TERRESTRI: UN EBREO, UN N3RGO, UN NAPOLETANO E IL SINDACO MARINO (CHE IN REALTA’ NON DOVEVA ESSERCI MA VABBE’).
LO SHUTTLE ATTERRA SUL ROSSO PIANETA, ED I QUATTRO AMBASCIATORI ENTRANO NELLA PIRAMIDE, RITROVANDOSI DI COLPO ALL’IMMANENTE COSPETTO DI DIO.
DIO SCORREGGIA IN SEGNO DI BENVENUTO MA LA SUA SCORREGGIA OVVIAMENTE TRASCENDE LE CAPACITA’ DI COMPRENSIONE SPAZIOTEMPORALE DELLA MENTE UMANA (FIGURIAMOCI N3RGA…), E QUINDI LA SENTE SOLO AUGIAS.
DUNQUE DIO SI METTE A PARLARE NELLA SUA VOCE STENTOREA, DISTINTA, SEBBENE INDURITA DA UNA CHIARA INFLESSIONE BAVARESE:
“POICHE’ SIETE I PRIMI TERRESTRI CHE SI TROVANO DI FRONTE ALLA DIVINITA’ VI CONCEDERO’ UNA DOMANDA CIASCUNO: POTETE CHIEDERMI QUALSIASI COSA.”
L’EBREO APRE LA BOCCA PER PARLARE, MA DIO LO SPARA IN TESTA CON LA SUA BERETTA D’ORDINANZA PRIMA CHE POSSA PROFERIRE PAROLA: MENTRE SI CONTORCE AGONIZZANTE CAGANDOSI ADDOSSO, EMERGE DA SOTTO LA VESTE UNA CINTURA ESPLOSIVA CHE L’EBREO STAVA PER AZIONARE AL FINE DI COMPIERE UNA STRAGE.
PARTE L’APPLAUSO.
PER SECONDO PARLA MARINO CHE FA: “LA MIA DOMANDA E’: CI SONO RISTORANTI DA PIU’ DI 100 EURO QUA IN CENTRO?”
DIO SI FA UNA RISATA, POI SPARA ANCHE A LUI.
PER TERZO PARLA IL NAPOLETANO CHE CHIEDE: “SCUSI DOTTOR DIO. MASSIMO RISPETTO, EH. PERO’ POSSO PARLARE CON QUALCUNO CHE COMANDA DAVVERO QUI? PER DIRE: SAN GENNARO DOV’E’?”
DIO RIDE DI NUOVO, POI SI FA UNA RIGA DI COCA, POI SPARA ANCHE AL NAPOLETANO. DUE VOLTE. SUL CAZZO.
PER ULTIMO PARLA IL N3RGO CHE FA: “SINIORE ONNIBODENDE GUAL E’ SINIFIGADO DI VIDA?”
DIO DIVENTA IMPROVVISAMENTE SERIO.
SI APPROPINQUA AL N3RGO.
AVVICINA LE LABBRA AL SUO ORECCHIO.
E SUSSURRA:
“NO.”
POI LO SPARA.