L’UOMO DALLE BRACCIA LUNGHE

A DODICI ANNI ESISTE SOLO IL PRESENTE.
IL FUTURO È QUALSIASI COSA TU SIA IN GRADO DI IMMAGINARE, E LA MORTE È SOLAMENTE UNA LEGGENDA, UNA CREATURA DELLE FAVOLE COME GLI ORCHI E LE STREGHE.
MA GUIDO NON ERA COME I SUOI COEATANEI: VIVERE IL MOMENTO NON GLI BASTAVA; SENTIVA CHE C’ERA QUALCOSA DI PIÙ DA ESPLORARE.
E NON SI TRATTAVA DI PAESI LONTANI O DI EPOCHE REMOTE, MA DEL MONDO CHE STRISCIAVA SILENZIOSO SOTTO LA SUA STESSA REALTÀ, NEL SUO CORTILE E NELLA STRADA DEL SUO QUARTIERE.
GLI PIACEVA DISEGNARE, E STAVA COMINCIANDO A DISEGNARE BENE, FIN TROPPO PER LA SUA ETÀ: ALL’INIZIO PAESAGGI, ANIMALI, ALBERI; POI I SUOI SOGGETTI ERANO DIVENTATI SEMPRE PIÙ SINISTRI ED INDECIFRABILI.
E INFINE AVEVA COMINCIATO A DISEGNARE SOLTANTO L’UOMO DALLE BRACCIA LUNGHE.
DEL RESTO LUI VENIVA A VISITARLO SEMPRE PIÙ SPESSO, E A GUIDO FACEVA PIACERE LA SUA COMPAGNIA.
PARLAVA POCO, MA QUEL POCO GLI SEMBRAVA INFINITAMENTE SAGGIO, E IN COMPENSO LO ASCOLTAVA E ANNUIVA IN SILENZIO. ERA LA COSA CHE GUIDO AVEVA DI PIÙ VICINO AD UN’AMICIZIA.
I SUOI COMPAGNI DI SCUOLA LO PRENDEVANO IN GIRO, UN PO’ PER LA SUA NATURA CONTEMPLATIVA E SOLITARIA, UN PO’ PER IL SUO ESSERE MALDESTRO E POCO AVVEZZO ALLE DISCIPLINE SPORTIVE.
UN POMERIGGIO, MENTRE PERCORREVA IL BREVE TRATTO PER TORNARE A CASA, SE LI ERA TROVATI DI FRONTE. QUELLA MATTINA NON AVEVA LASCIATO CHE COPIASSERO IL SUO COMPITO DI MATEMATICA, E LORO AVEVANO DECISO DI VENDICARSI.
POI, PROPRIO QUANDO PENSAVA DI NON AVERE SCAMPO, COME DAL NULLA ERA COMPARSO LUI, E LI AVEVA SPAVENTATI CON UNO STRANO RUMORE.
LORO ERANO SCAPPATI TERRORIZZATI, E L’UOMO DALLE BRACCIA LUNGHE LO AVEVA RIACCOMPAGNATO A CASA.
NON CHE GUIDO NON SI RENDESSE CONTO CHE QUEL RAPPORTO AVEVA QUALCOSA DI BIZZARRO; STAVA SGATTAIOLANDO FUORI DALL’INFANZIA, E UN PO’ DELLA SUA INGENUITÀ DI BAMBINO AVEVA GIÀ COMINCIATO A SGRETOLARSI.
MA FORSE ERA PROPRIO QUELLO CHE, INCONSCIAMENTE, LO AFFASCINAVA TANTO.
L’UOMO NON SI TOGLIEVA MAI I GUANTI E IL CAPPELLO, E AVEVA SEMPRE GLI STESSI VESTITI.
INOLTRE GUIDO AVEVA NOTATO CHE SPESSO SEMBRAVA STARE PER ORE NELLA STESSA POSIZIONE, SENZA MUOVERSI: UNA SERA ERA ANDATO A LETTO SALUTANDOLO DALLA FINESTRA, E LA MATTINA DOPO LO AVEVA TROVATO SEMPRE LÌ, IMMOBILE NEL SUO CORTILE, DI FIANCO AL CILIEGIO.
E POI ARRIVÒ QUELLA NOTTE.
I SUOI GENITORI DORMIVANO.
GUIDO SENTÌ UN RUMORE DAL PIANO DI SOTTO.
QUANDO APRÌ LA PORTA, VIDE L’UOMO DALLE BRACCIA LUNGHE LÌ, SULL’USCIO DI CASA.
SENZA DIRE NIENTE L’UOMO LO PRESE PER MANO.
NON LO AVEVA MAI FATTO PRIMA DI ALLORA: LA SUA PRESA ERA DOLCE, MA AL TEMPO STESSO DECISA, E GUIDO SENTÌ CHE LA MANO SOTTO IL GUANTO ERA FREDDA.
INSIEME SI INCAMMINARONO LENTAMENTE LUNGO IL VIALETTO, NEL BUIO DELLA NOTTE.
“DOVE ANDIAMO?”, CHIESE GUIDO.
“VIA”, RISPOSE LA VOCE PROFONDA DI AUGIAS.
GUIDO SI GUARDÒ INDIETRO, VERSO LA SUA CASA, IL SUO CANCELLO, IL SUO GIARDINO.
“NON VOGLIO ANDARE VIA.”
“INFATTI. RIMANIAMO QUA.”
GUIDO LO GUARDÒ PERPLESSO: “COME È POSSIBILE ANDARE VIA RIMANENDO QUA?”
SENTÌ LA MANO DI AUGIAS STRINGERLO PIÙ FORTE.
ERA UNA NOTTE SENZA STELLE, E I GRILLI AVEVANO SMESSO DI CANTARE.
DI SOLITO CANTAVANO PER LUI.

IL SEGRETO DEI PRESEPI

“NO, TI PREGO, NOOOO… GGGGHGLGLGLGLGL”
LE ULTIME PAROLE DI BABBO NATALE AFFOGARONO IN UN INDISTINTO GORGOGLÌO DI SANGUE, MENTRA LA LAMA DI AUGIAS SCORREVA LESTA SULLE SUE GIUGULARI. POI, COME TUTTI I CICCIONI QUANDO MUOIONO, SANTA KLAUS RILASCIÒ GLI SFINTERI, CREANDO UNA POZZA DI PISCIO E MERDA SOTTO LA SUA SEDIA.
“TANTI AUGURI”, SOGGHIGNÒ LACONICO AUGIAS PULENDO IL SUO COLTELLO.
DALLA PARTE OPPOSTA DELLA STANZA SOTTERRANEA MATTEO SALVINI, LEGATO ANCH’EGLI AD UNA SEDIA, ERA SCOPPIATO A PIANGERE DAL TERRORE.
“LO VEDI?”, ESCLAMÒ CARLO LUCARELLI INDICANDO IL CADAVERE DELL’OBESO LAPPONE, “IO SONO UNA PERSONA RAGIONEVOLE, MA CORRADO È UNO CHE SI FA PRENDERE LA MANO: QUELLO SEI TU FRA DIECI MINUTI, SE NON CI RIVELI DOVE AVETE NASCOSTO I PRESEPI!”
“IO NON SO NULLA. VOLEVO SOLO UN PO’ DI VOTI… SOLO UN POCHINO DI VOTI”, PIAGNUCOLÒ SALVINI ABBASSANDO LA TESTA.
“POVERO PICCOLO MATTEO”, SOSPIRÒ LUCARELLI, “POVERO MATTEO, INSIGNIFICANTE PEDINA NELLA GRANDE GUERRA TRA LA LUCE E L’OMBRA.
PER DUEMILA ANNI I PRESEPI HANNO CREATO UNA BARRIERA INTERDIMENSIONALE, IMPEDENDO AL SIGNORE DELLE TENEBRE DI RAGGIUNGERE LA NOSTRA REALTÀ. È PER QUESTO CHE NOI, I SUOI SERVITORI, CERCHIAMO DA SECOLI DI DISTRUGGERLI: NEL ‘900 ABBIAMO TENTATO PRIMA CON IL COMUNISMO E POI, NEGLI ANNI ’90, CON LA MACARENA. ORA NON CI RIMANE ALTRO CHE PROVARE AD ELIMINARE I PRESEPI MEDIANTE L’ISLAM RADICALE, MA LA TUA SCIOCCA CROCIATA HA COMPLICATO I NOSTRI PIANI. POCO IMPORTA, CON LE BUONE O CON LE CATTIVE, I PRESEPI SARANNO DISTRUTTI, E IL PRINCIPE OSCURO VERRÀ FRA DI NOI AD INAUGURARE MILLE ANNI DI BUIO E TASSAZIONE SULLA PRIMA CASA. IL MALE TRIONFERÀ, E IL BENE PERDERÀ MATTEO, PERCHÉ IL BENE È GAY.”